Akira
11 Settembre 2020SIMONE PASTORE
22 Settembre 2020
Gerardina Tesauro, studia danza, teatro canto e storia
dell’arte, ed intraprende all’eta’ di quattordici anni il suo
percorso artistico, esibendosi come cantante e ballerina, e
prendendo parte agli spettacoli teatrali dell’Associazione
Avalon Teatro.
Nel 2008 inizia la sua esperienza in Brasile, mantenendo
sempre attivi i progetti lavorativi in Italia. Nel Paese
sudamericano arricchisce le sue conoscenze, studiando danza
e musica nell’accademia d’arte, “Centro de cultura musical de
São Paolo” approfondendo dunque gli stili, samba, bossa
nova, latin Jazz, ma anche i più tradizionali, come lo Choro
ed il Sertanejo ; contestualmente studia il portoghese, nella
scuola di lingue Wizard.
Ristabilitasi in Italia nel 2015 viene ammessa, al corso di
canto jazz al conservatorio G. Martucci di Salerno; nel quale
sostiene vari seminari tra cui quello con Maria Pia De Vito,
Tullio De Piscopo etc. Nel 2018 si laurea in Discipline
Musicali Jazz e musiche improvvisate, con una tesi
sull’evoluzione della musica brasiliana.
Nel 2017 nella sua ultima permanenza a Rio, la cantante
Bossa Nova si racconta, col chitarrista brasiliano Robertinho
De Paula, al “Vinicius” (storico barzinho de Ipanema) ed alti
jazz club siti in Rio de Janeiro, come Beco das Garaffas, Olho
da Rua Jazz Club, etc. Nello stesso anno si reca in America,
precisamente a New York, suonando con Benito Gonzalez,
Alvaro, Ruggero ed altri musicisti del posto in alcuni locali, di
cui ricordiamo il Luca’s Jazz Corner, Twins Jazz (Washington
D.C.).
Fonda nel 2013 il progetto di musica Brasiliana, TIJUCA
nato dall’incontro fra la cantante Gerardina Tesauro ed il
pianista compositore, Marco De Gennaro. Il duo salernitano,
fonde la cultura e la tradizione brasiliana con i colori del jazz.
Tanto spazio all’ improvvisazione, peculiarità del mondo
jazzistico e tanto rispetto nell’eseguire brani che
rappresentano la storia della musica brasiliana. Dando vita nel
2014 al lavoro discografico O REAL. Quello che ad oggi, e’
divenuto un quartetto, con la passione per questo genere cosi
vasto, e’ quello che vede: Gerardina Tesauro alla voce, Marco
de Gennaro al piano, Aldo Vigorito al contrabbasso, Rocco
Sagaria alla Batteria…
La cantante, col suo progetto, calca i palchi de, Il Moro a
Cava de Tirreni, il Modo a Salerno all’apertura del concerto di
Horacio Hernandez, del Teatro Nuovo di Salerno, Teatro
Augusteo di Salerno, del Teatro Alba Roma, Monk di Roma,
Villa Celimontana a Roma, Primopiano di Perugia, La Sosta
in Calabria; ricordiamo inoltre, le rassegne musicali presso il
Terzo Tempo Village, Bishop Lancusi, Portobello di
Acciaroli, Marina di Arechi, Vinile, RestaQmme di Napoli,
Villa Rizzo, D’Ascoli Jazz Club, Brasilian Club Caipirà di
Campobasso, Jazz & Wine Quadrivio di Campagna,
Mangiafoglia di Napoli, Serre d’inverno Battipaglia, I Dogi
Potenza, Round mid night jazz club Fisciano, Officina 72 jazz
club Agropoli , Alberto ritrovo del jazz Eboli, Krio’
Gelsomere Ispani, Opera a Napoli, Lanifico Salerno, Moma
Capua, Ritratti ambientali al museo archeologico di Fratte
Salerno, Santo Graal Nocera, Cerco Piteco Salerno El
Salvator Salerno, Sere d’Estate Potenza, Evoli jazz bar
Paradiso, Salerno Boat Show marina d’Arechi Salerno, ed
ancora le rassegne on-line nel periodo del Covid: “live from
home” organizzata dalla Yamaha e Virtual stage.
Partecipa ai seguenti festival: Serre Jazz, Polla jazz, Giffoni
Film Festival, Fiano Music Festival, Napoli Jazz Fest,
Concerti d’estate Villa Guariglia, Amalfi in jazz , Alburni jazz
festival, Montecorice jazz festival, Jazz in luce Salerno,
festival internazionale del Gospel Eboli, Vinora jazz festival.
Ed ancora, Arena del mare jazz e pop festival 2020, ed in
quest’ultima cornice si esibirà nuovamente nella rassegna di
Stefano Giuliano il 26 settembre, col TIJUCA quartet GUEST
Stefano di Battista, per presentare il suo nuovo album,
“VOLTEI PRA CASA” (sono tornata a casa) che narra, con
inediti scritti dalla cantante, di come le nostre esperienze
possano cambiarci, e di come il nostro passato resti intrinseco
nel nostro inconscio, manifestandosi in diversi aspetti più o
meno reali, che sempre rivelano un intima parte della nostra
natura. Raccontando di un viaggio mentale e fisico, fra Italia e
Brasile, ciò che in maniera circolare, crea un nesso tra musica
religione e storia.
Nel 2020 si laurea con il massimo dei voti, in Canto Jazz
secondo livello, presentando alla commissione, tre brani
composti dalla stessa, al conservatorio G. Martucci di Salerno.
Intervista:
Perchè un progetto sulla musica brasiliana e cosa rappresenta
per te, il Brasile?
Il Brasile rappresenta un periodo lungo della mia vita, quasi
dieci gli anni vissuti fra Italia e Sao Paulo, è di sicuro uno dei
luoghi più belli e affascinanti che io abbia mai visto. Avvolto
nel mistero e nella bellezza, sono rimasta ad osservare, spesso,
senza riuscire a comprendere quali fossero, le ragioni dei
contrasti che davanti ai miei occhi convivevano con tanta
naturalezza! Tutto mi attraversava, le immagini rapide dal
finestrino di un taxi, gli odori intensi, i colori forti o sbiaditi
dal tempo. Senza accorgermi che stavo diventando parte di
quell’uno e che quell’uno, stava diventando una parte di me
per sempre; scoperto “involontariamente” dal navigatore
portoghese, Pedro Alvares Cabral “nel esatto” 1500, oggi un
melting pot di razze e culture. Qualcuno, lo definisce
un’esperimento degli occidentali. I testi delle canzoni come
delle vere e proprie testimonianze mi hanno spiegato un po’
per volta, la politica la storia e la cultura di questa immensa,
“Isola fluttuante” così erroneamente definita nella lettera, con
cui Pero Vaz de Caminha, narra, al Re del Portogallo, il
viaggio della flotta di Cabral…
Svelato un po’ di quel mistero, ho avvertito l’esigenza di
raccontare… “Upa nequinho” tra i tanti è un Brano che canto
sempre, con affetto, dedicato ai bambini che lottano per la
propria sopravvivenza, bambini che da subito devono fare i
conti con una realtà spietata. Analizzo e vivo ogni mio
progetto, come dei percorsi di ricerca, verso la mia verità!
Perché la fusione con il Jazz e cosa rappresenta per te il Jazz?
Il jazz è lo stile che nel corso della sua evoluzione
ultracentenaria, mostra una peculiare capacita’ di espandersi,
assimilando e rielaborando, qualsiasi altro stile musicale, non
solo (come in questo caso) per la comune matrice africana ma
sopratutto, grazie, alle leggi armoniche ben definite, sulle
quali si è costruita l’arte dell’improvvisazione jazzistica, intesa
in musica (come avvenuto per tutte le altre correnti artistiche)
la massima espressione di emancipazione e libertà di pensiero.
Collaborazioni artistiche: Gerardina Tesauro collabora con
Marco De Gennaro, Sandro Deidda, Dario Deidda, Stefano Di
Battista, Giovanni Amato, Pierpaolo Bisogno, Paolo Pelella,
Benito Gonzalez, Aldo Vigorito, Rocco Sagaria, Carlo
Lomanto, Giulio Martino, Gianfranco Campagnoli, Francesco
Galatro, Stefano De Rosa, Gerardo Palumbo, Antonio
Montuori, Pasquale Di Lascio, Robertinho Bastos, Robertinho
De Paola, Giuseppe La Pusata, Álvaro Benavides, Ruggero
Boccato, Romulo De Ollveiria, Wilson Meireles, Federico
Milone, Luca Mignano, Ergio Valente, Andrea Santaniello,
Armando Luongo, Mino Lanzieri, Luigi Del Prete, Alessio
Busanca, Pino Melfi, Antonio De Luise, Carmine Santimone,
Domenico Guastafierro, Emilio Cantini, Enzo Anastasio
Domenico Andia Ugo Rodolico, Antonello Altieri, altri ed
Infine, si esibisce in duo con Michele Placido, durante una sua
lettura al festival Cinecibo