“Malaspina” è l’atteso release del ritorno di Oliviero Malaspina.
Disponibile dal domani, 15 maggio, in oltre 240 store digitali (su cd sarà disponibile dal 22 maggio su prenotazione in tutti i negozi e nelle librerie), “Malaspina”, l’atteso release del ritorno di Oliviero Malaspina. Prodotto da Amedeo Pesce e Cosimo Lupo, “Malaspina” è il frutto della sinergia tra due autorevoli etichette discografiche, Hydra Music e Ululati dell’editore salentino Lupo Editore, che per l’occasione hanno unito le forze dando vita ad un disco prezioso, nel quale brilla tutta l’intensità del songwriting poetico di Oliviero Malaspina. Determinanti per la realizzazione del disco sono stati il contributo di Amedeo Pesce che, presso gli Hydra Studios, ne ha curato gli arrangiamenti e la realizzazione, e la preziosa collaborazione di Ettore Bianconi dei Baustelle, che ne ha curato il mixaggio. “Malaspina”, che giunge ad otto anni di distanza da “Marinai Di Terra”, si preannuncia come uno dei più importanti ed intensi della carriera del cantautore pavese, svelandoci il lato più intimo ed introspettivo del suo songwriting. Quasi fosse uno dei suoi tanti ed apprezzati libri di poesie, il disco raccoglie dodici canzoni, dodici frammenti poetici, vibranti, taglienti, sanguigni, impastati nella sofferenza e nell’inquietudine. Oliviero Malaspina in questi dodici brani mette a nudo la sua anima, lasciandoci intravedere ora il buio, ora la luce che alberga dentro sé stesso, ci regala riflessioni profonde sull’esistenza, storie vissute ai margini della vita, schegge di ricordi che graffiano e segnano il cuore dell’ascoltatore.
Uomini ai bordi della vita nell’ultimo release di Oliviero Malaspina
di Giuseppe Cristaldi
E’ vita che evapora, si condensa nella poesia e piove di nuovo, in gocce d’oro e disperazione. L’release prende il nome dell’autore, o forse è una benedetta coincidenza tematica, perché in esso imperano gli uomini cui la luce ha girato le spalle, gravitano nella nudità le cose che accadono “al di sopra delle parole” come avrebbe detto Fabrizio De Andrè che proprio in Oliviero vide il coautore del suo ultimo release di notturni, rimasto incompiuto. E’ difficile ricreare in uno scritto come questo l’universo silenzioso che per anni l’autore, amico, ha levigato attraverso un’esperienza diretta, di strada, da tenere sempre nella memoria e da lì farla rivivere come schiaffi in faccia alla decadenza della società odierna. E’ difficile fare ciò, un po’ per quanto descritto, un po’ perché ognuno dovrebbe vivere l’ascolto a suo modo, un ascolto dove la voce è corteccia scavata. Io ho avuto la fortuna di farlo in anteprima poiché insieme a lui ho scritto due testi presenti nell’opera, voialtri potrete farlo a gennaio. Intanto riporto qui di seguito le parole di Malaspina, come salsedine che lascia il sapore dopo il trambusto dell’acqua.
“Prima di approdare alla tua penna per i due pezzi che abbiamo scritto insieme, sono partito per questo disco da un brano MIGRANTI scritto nel 1997 con l’ausilio di Fabrizio. Poi ho deciso di vedere gli ultimi in faccia, non dal divano di casa. Così, dopo la convalescenza per l’intervento a cuore aperto, comunicai alla mia famiglia, allora quasi tutta in vita, che sarei andato a Roma per un po’ di mesi. Lì mi gettai con gli ultimi, furono giorni sfibranti di passione per la vita che ti sputa in faccia. Nel letame che produce i fiori lontano dall’inutile scintillio dei diamanti, dalle stucchevoli maialate dei nostri politici. Poi, quando rientrai a Milano, mi fiondai coi ragazzi di vita di piazza Trento, belle anime, bei corpi. Ero lontano dallo strazio dell’affetto, ma dentro la vita vera, lontano da ogni ipocrisia, dalle veritiere menzogne delle famiglie, delle caste. Gli ultimi sono i primi, vivono, non sono noiosi, producono arte ad ogni passo, ad ogni rivolto di sole e rivolo di pioggia, hanno secchi di neve e un cuore che scalda”.