Istamanera (letteralmente in questo modo), è un’espressione ricorrente nei dialetti dell’ Italia Meridionale: il progetto musicale si configura quindi come una sorta di “viaggio nel Sud” attraverso le sonorità e le danze tradizionali calabro-lucane (pastorale e tarantella), campane (tammurriata) e pugliesi (pizzica e carpino) fino alle sonorità mediorientali, varcando così i confini geografici e proponendo un sincretismo musicale esteso a tutta l’area mediterraLa formazione si completa con l’arrivo di Francesco Di Taranto, Matteo Armentano e Sara Schiavo, accesa voce di Felitto (SA), in un’ottica di contaminazione tra la tradizione calabro-lucana e quella cilentana.
Il progetto Istamanera spazia inoltre dalle pizziche salentine alle tammurriate campane fino alle sonorità mediorientali, varcando così i confini geografici e proponendo un sincretismo musicale esteso a tutta l’area mediterranea.nea.
Il gruppo nasce a Terranova di Pollino (Pz) nel 2003 da un’idea di Gennaro Di Girolamo, Giuseppe Di Taranto, Mario Tufaro; la formazione si completa con l’arrivo di Francesco Di Taranto, Matteo Armentano, Sara Schiavo, accesa voce di Felitto (SA).
Particolare è l’attenzione per l’utilizzo di strumenti popolari antichi come zampogna a chiave, surdullina, chitarra battente, tammorra, tamburello e altri idiofoni tradizionali, come bottiglia con chiave e nacchere.
Il titolo dell’release è composto da Mediterraneo (oggi purtroppo mare dei gommoni della speranza) e Terronia (espressione anacronistica ma irritante in virtù di una ancora irrisolta questione meridionale): quindi abbiamo assunto il termine “Mediterronia” in chiave provocatoria affinché lo “sdegno” che scaturisce nel sentirlo possa convogliare in volontà di riscatto e di rivalsa per il Sud Italia e per tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo perché possano ritornare in queste terre gli splendori di un passato glorioso.
Cassiopea
20 Dicembre 2012